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Un pugno pesante … al cuore del Campione Italiano Gianmarco Cardillo
Alla fine quando si chiude il sipario è sempre un momento malinconico. Non è stato così per il pugilato ciociaro dopo un anno di intensa attività agonistica in tanti svariati angoli della penisola, culminata con la conquista di due titoli italiani da parte di Alessandro “The King” Micheli nei pesi superpiuma e Gianmarco Cardillo nei pesi massimi. Finito lo spettacolo, il vociare degli appassionati, il tonfo sordo dei guantoni appena sfilati, le proclamazioni dei verdetti, la gioia per una vittoria o la delusione per una sconfitta accompagnate dal lampeggiare dei riflettori hanno lasciato il posto ai saluti e agli abbracci dei protagonisti. Puntualmente su ogni volto dei pugili traspare la soddisfazione di aver dato fondo ad ogni recondita energia e la coscienza di aver conseguito un risultato che si ripercuote, al di là della gioia iniziale, su tutti i tecnici e gli atleti che con maggiore entusiasmo, ripercorrono ogni sequenza per consolidare i risultati ottenuti ed essere sempre al meglio, non cullandosi sugli allori. Ognuno fermamente convinto di raggiungere ulteriori traguardi con impegno, fatica, orgoglio, lavoro costante e quotidiano lontano dalle luci della ribalta, sudore e sacrificio; tutti ingredienti essenziali per ottenere vittorie o risultati positivi con la serenità di aver dato tutto per conquistarli senza rimpianti e nulla da rimproverarsi. Cosa che tutto sommato equivale a una vittoria.
Spesso raccontiamo le storie sportive di altri tempi. Fatti e personaggi che hanno saputo incorniciare un’epoca straordinaria di imprese e di avventure. Storie che difficilmente si potranno ripetere specialmente nel pugilato di oggi che vive tempi grami ma soprattutto perché questo mondo è davvero cambiato. Cambiato per sempre.
Ma nella storia sportiva restano i campioni, quelli con la C maiuscola di cui nemmeno il tempo potrà mai scalfire il ricordo.
Gianmarco Cardillo, è da annoverare tra questi non solo per la fresca conquista del titolo italiano dei pesi massimi a spese di Ivan Di Berardino in quel di Avezzano lo scorso 29 dicembre ma per aver dimostrato di possedere tante altre capacità e doti morali ed umane non comuni.
E’ nato a Cassino il 24 maggio 1989 da Anna Rita De Siena e papà Pasquale una granitica famiglia di grandi lavoratori conosciuta in tutto il cassinate. Dal marzo del 2009 è un granatiere effettivo nell’Esercito Italiano. Ha esordito nella boxe il 7 dicembre del 2009 a Ostia fino a disputare oltre trenta match tra i dilettanti e raccogliendo prestigiosi traguardi in canotta come quello di campione esordienti regionali del 2010, campione regionale 1^ e 2^ serie nel 2011 e vincitore della medaglia di bronzo nei campionati assoluti italiani dello stesso anno nonché vincitore della medaglia d’argento nel campionato italiano a squadre del 2014.
Il 2 agosto del 2015 a Pignataro Interamna debutta nel professionismo, sostenuto sin da allora a livello organizzativo dal promoter William Tanzi, arrivando in poco tempo a raggiungere il tetto nazionale della categoria più prestigiosa di pugilato con un palmares a tutt’oggi immacolato senza sconfitte. È stato scoperto, seguito e forgiato tecnicamente dal maestro Giuseppe Tucciarone, anche lui ex pugile di belle speranze che ha deciso di dedicare la sua vita ai ragazzi, crescendoli atleticamente tramite la ferrea disciplina del ring. Lo ha coccolato, impostato, curato nella graduale crescita psicofisica in attesa del primo match ufficiale. Ma il suo destino era già scritto. La sicurezza nei propri mezzi, la certezza di avere qualcosa in più degli altri che però non lo porta a sconfinare nella presunzione e nell’arroganza. Gianmarco Cardillo al primo vero appuntamento per la disputa del titolo nazionale professionistico contro il coriaceo avezzanese Ivan Di Berardino si è presentato in forma smagliante, sempre concentrato e determinato, concedendo davvero poco a chi gli stava di fronte con il suo pugilato lineare, aggressivo ma soprattutto efficace. La sua boxe bella da vedere, concreta e variabile nella sua fluidità è migliorata ripresa dopo ripresa e come consigliato dall’angolo ha comandato le azioni dettando i tempi con pregevoli colpi che lo hanno visto indiscusso vincitore nell’unanime verdetto dei giudici.
Oggi, 24 febbraio 2018, però non siamo qui a risaltare le sue innegabili doti sportive, la riconosciuta moralità e serietà professionale ma a celebrare un legame tra le sue gesta pugilistiche e la voglia di coniugare i suoi sogni insieme a quelli di Manuela Secondino già sua compagna da oltre tre anni. La cerimonia si terrà nella tarda mattinata nell’aula consiliare del comune di Cassino con un picchetto d’onore dell’Esercito Italiano.
Sicuramente il completamento dell’atleta si realizzerà ulteriormente con un autentico rapporto di coppia come il loro già consolidato e simbiotico rapporto con la loro primogenita Vittoria (di un anno e sette mesi) e la piccola Claudia frutto del primo matrimonio di Manuela.
Da tutti i familiari, gli amanti dello sport, i tanti amici ed in particolare dal sindaco di Cassino Carlo Maria D’Alessandro un sincero e sentito augurio che questa condivisa volontà di legare il loro futuro possa aiutarli nel prosieguo della vita a crescere nella certezza più interiore e di percorrere insieme ai loro affetti più cari un lungo viaggio vivendo nella reciproca fiducia, stima, rispetto e serenità …. senza però trascurare il pugilato.
(Luigi Capogna)